La batteria di backup del Cmos spesso non viene abbastanza considerata nella ricerca delle cause dei problemi dei pc. Invece è parte essenziale di qualsiasi computer, in quanto alimenta il chip di memoria Cmos, che conserva le impostazioni del Bios quando il pc è spento. E le impostazioni del Bios sono fondamentali per la corretta interazione tra hardware e software.
La batteria solitamente è discoidale, tipo quelle degli orologi, ma più grande, con diametro simile a una moneta da 50 centesimi. La sua durata media è di 10 anni, ma un uso intenso del pc e frequenti fluttuazioni di temperatura possono abbreviarne significativamente la durata. Un tempo l’esaurimento della batteria Cmos si manifestava con un sintomo preciso: l’orologio di sistema indicava una data errata, di solito il primo gennaio di diversi anni prima, e questo identificava al 99% la causa. Oggi, invece, Windows prende la data e l’ora di sistema da internet, dunque l’utente non nota in questo modo i problemi del Bios.
Oggi ci si può accorgere subito della batteria scarica solo se all’avvio appaiono messaggi come CMOS Checksum Error o CMOS Battery Failure. Spesso però i produttori impostano il Bios per non visualizzare messaggi testuali, inoltre il Bios può funzionare caricando i dati di default quando la batteria è scarica, e non ci si accorge di nulla: Windows si avvia come se nulla fosse successo.
Il problema invece si manifesta con malfunzionamenti di vario tipo, che confondono l’utente: per esempio la mancanza o l’aggiunta improvvisa di componenti del pc, la presenza di interfacce finora mai viste in Gestione dispositivi. Molti pc oggi sono impostati per non utilizzare le porte parallela, seriale e Firewire, che sono però presenti come connettori sulla scheda madre, collegabili se necessario all’esterno tramite appositi cavi piatti. Se queste interfacce improvvisamente spariscono, o altre porte come quella di rete Ethernet o la eSata improvvisamente non funzionano, la causa può essere proprio la batteria Cmos scarica.